venerdì 20 novembre 2009

Il ciuccio




Da sempre il "ciuccio" o "succhiotto" è considerato dagli adulti un oggetto che prima o poi (meglio prima!!) deve essere abbandonato, scelta alquanto scomoda per i bambini che al contrario non se ne separerebbero mai!! Alcuni genitori adottano svariate strategie per "far scomparire" quell'oggetto di gomma, nell'asilo dove lavoro alcuni bambini raccontano che è venuto il lupo e lo ha portato via; altri che, avendolo perso, la mamma dimentica sempre di ricomprarlo; altri lo hanno regalato al mare o alle mucche incontrate in montagna durante le vacanze, ma quella che più mi colpisce è quella che il ciuccio viene regalato a Babbo Natale!!! Mi auguro per i bambini che cedano il succhiotto in cambio di un bel regalo!! Personalmente preferisco che il bambino impari a gestire l'utilizzo del ciuccio decidendo di usarlo nei momenti i cui ne sente il bisogno. Di norma al nido, con i bambini intorno all'anno, il ciuccio assume il ruolo di oggetto transizionale, un ponte tra la casa e il nido, tra la mamma e la "dada", in un contesto del genere il ciuccio è un diritto del bambino che nessuno si sogna di violare, soprattutto nei momenti più critici: l'accoglienza, lo spostamento da uno spazio all'altro, la nanna e in ogni occasione in cui il piccolo non riesca a farcela da solo. Con il tempo il ciuccio diventa "la consolazione" al posto delle braccia dell'educatrice, ed è intorno ai 2 anni che si può iniziare a richiedere al bambino di decidere quando utilizzare il ciuccio e quando è in grado di farne a meno. Generalmente intorno a tale età i bambini iniziano a comunicare, alcuni con le prime parole-frasi altri con frasi di senso compiuto, ed è in concomintanza con tale capacità che spesso le educatrici ricordano ai piccoli che con il ciuccio in bocca si fatica a capire cosa voglio dire o fare: con il ciuccio non si riesce a comunicare. Questo è, la maggior parte delle volte, sufficiente a permettere ai bambini di lasciare il ciuccio, magari lo appoggiano sul tavolo o lo ripongono nel loro armadietto, un posto che sia per loro raggiungibile e visibile, dove poter correre quando proprio non si trovano altre modalità di consolazione.
Con i bambini è necessario comunicare molto, soprattutto verbalmente per stimolarli a farlo a loro volta, è importante dare spiegazioni ed essere coerenti così le frasi più ricorrenti sono: "togli il ciuccio, il tuo amico non capisce cosa gli vuoi dire; vai a mettere il ciuccio nella tua buchetta e quando ne hai bisogno lo vai a prendere; la mamma è andata al lavoro torna dopo la nanna, vuoi un po' di ciuccio per consolarti?; ora basta muoverti nel letto, sei nel tuo lettino con il tuo orsetto e il tuo ciuccio hai tutto ciò che ti occorre per fare un buon riposo."
Per consolidare questo concetto che lega l'utilizzo del ciuccio al "bisogno" di sentire la mamma o la casa vicino, abbiamo adottato la lettura di un libro molto divertente che le educatrici leggono utilizzando loro stesse "il ciuccio".
Il Libro si chiama "Il ciuccio di Nina"

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